Italiani sempre più indebitati e sempre più dipendenti, finanziariamente parlando, da prestiti e cessioni del quinto. A confermare una situazione di certo non rosea i dati dei vari gruppi pay tv europei. Emorragia di abbonati.

Pay Tv e crisi economica. I prodotti di lusso non vanno più e gli italiani tagliano sulla tv a pagamento. Crisi nera per Sky, Vivendi e Mediaset.
Gli italiani non spendono più nei beni di lusso e la situazione è simile, seppur con qualche eccezione, nel resto d’ Europa. Un quadro preoccupante emerge soprattutto guardando ai conti dei grandi gruppi televisivi del Vecchio Continente impegnati nel business della tv a pagamento. Non cresce nessuno e anzi, c’ è una vera e propria emorragia di abbonati anche in territori dove la pay tv ha un ruolo storico di leadership. Come in Francia, dove la CanalPlus del gruppo Vivendi, continua ad operare generando debiti, anno dopo anno.
L’ unica strada per cercare un po’ di ossigeno sembrano le fusioni. Proprio in Francia Vivendi sta provando un matrimonio, ostacolato dalle autorità di vigilanza, con gli arabi di BeIn – AlJazeera.
In Italia la situazione è ancora più difficile. Sky è in stallo completo e dopo aver perso l’ evento Champions League non è cresciuta e ha dovuto applicare l’ unica strategia possibile, quella della riduzione dei costi. E poi c’ è l’ empasse di Mediaset, proprietaria di Premium, rimasta con il cerino in mano dopo l’ abbandono di Vivendi dal tavolo delle trattative. I francesi se la passano male in patria e non vogliono certo salvare le sorti, finanziariamente molto negative, della tv del Biscione.
La famiglia Berlusconi, con le sue holding, sta spendendo molto in Premium e ora sembra arrivato il momento, se non di vendere, almeno di svendere il segmento pay tv. Così da provare a concentrarsi nuovamente sulle free tv e sulla raccolta pubblicitaria. E anche lì, i segnali per il nostro Paese, nonostante la timida ripresa, non sono per niente positivi.